come già detto, alla fine la gita la si è potuta organizzare. Il covid 19 ci ha costretto a fare qualche modifica, ma grazie anche all’attenuarsi (incrociamo le dita) dell’emergenza ce l’abbiamo fatta.

Partenza da Casteggio venerdì mattina.  Due pullman da una trentina di posti ci stavano già aspettando. Si carica l’armamentario e via!
Raccogliamo altri amici che ci attendevano a Piacenza, poi si punta decisamente su Feltre.
Altri amici ci raggiungeranno sul posto con mezzi propri. Alla fine saremo una quarantina fra piloti, allievi, famigliari, il gruppetto di Noemi da Bergamo e le Poiane dalla Liguria (Marco, Stefano, Eugenio e il sempre giovane Francesco del quale, più sotto, potrete apprezzare il decollo.)

The Bergamaschi

Tanto per ricordarsi dove andiamo, in un bar troviamo un’insegna molto esplicita.


Arriviamo a Feltre e, data l’ora, si va subito a tavola

Dopo pranzo puntiamo sull’albergo Croce d’Aune a lasciare i bagagli dopo una rapida ricognizione dell’atterraggio. Il tempo non è dei migliori, ma andiamo subito in decollo. Le condizioni meteo sconsigliano il volo, ma ne approfittiamo per fare un rapido esame di 2 decolli del Monte Avena. Beviamo qualcosa alla Malga Campet e si ritorna in albergo.
Cena (buona ed abbondante) e ci si accorda per l’indomani; le previsioni meteo sono incoraggianti.
Sabato dopo una buona colazione si ritorna in decollo. C’è il sole, tante nuvole e fa piuttosto freddo. L’umidità notturna che impregna l’erba, il suolo e le piante inizia a vaporizzare mano a mano che il sole si alza e in breve ci troviamo avvolti nella nebbia. Dobbiamo aspettare.
Finalmente la nebbia svanisce e possiamo vedere il panorama come merita

Si opta per un atterraggio diverso da quello visto ieri, non direttamente visibile dal decollo: Pochissimi conoscono la zona e i riferimenti; meglio puntare su un prato ben visibile, ampio e sicuro.

Rapido briefing e si comincia. Graziano apre i decolli con un biposto,

seguito da Noemi e via via da tutti gli altri. Condizioni di volo tranquille, rapida planata e si atterra come previsto in un prato enorme. I pullman arrivano a ricaricarci e si torna in cima. Qualcuno opta per un secondo volo; altri tornano alla vicina Malga Campet. In fondo mezzogiorno è passato 😉
Nel tardo pomeriggio i più intrepidi si fanno il terzo volo della giornata. Direi che non ci si può proprio lamentare.
Vista l’esperienza del sabato, la domenica ce la prendiamo più comoda e saliamo in decollo un po’ più tardi. Anche questa volta assistiamo alla risalita di nuvole bianche e finiamo nella nebbia.

Attendiamo con pazienza mentre altri piloti (locali e non) e allievi arrivano in decollo.
Il prato si fa decisamente affollato fra piloti, turisti, curiosi. Sembra che tutti siano attratti dalla manica a vento e, a più riprese, c’è da chiedere di spostarsi dal nostro unico strumento.
Attendiamo con pazienza il momento buono poi, uno dopo l’altro decolliamo senza problemi.

Decollo Enrica

Decollo Enrica

Le condizioni sono ottime: si può fare una comoda planata o sfruttare le condizioni per fare un po’ di quota e godersi il panorama. Qualche minima turbolenza, mai fastidiosa, aggiunge un po’ di gusto al volo.
Il bar della stazione di servizio prossima all’atterraggio è chiuso, ma Arduino e Margherita potrebbero tranquillamente aprire un ristorante: c’è da bere e da sgranocchiare qualcosa per tutti (grazie!)
Ci aspettano tanti km, quindi ripartiamo per l’albergo, dove abbiamo lasciato i bagagli, non senza attendere Giorgio (bravissimo!), che sarà rimasto per aria quasi due ore.
L’idea era di mangiarci un panino, che avevamo prenotato la mattina, e ripartire; nella realtà i panini sono diventati 2, poi le birre, i gelati, la panna montata, lo strudel….ok, ce la siamo presa comoda….ma chi non lo avrebbe fatto? Alla fine pero’ si deve ripartire.

Arrivederci Feltre!